lunedì 25 agosto 2008

Back to work!

Eccomi qui finalmente!
Il mio silenzio e' stato dovuto principalmente a due fattori, uno positivo ed uno negativo.
Quello positivo e' che ho fatto due belle settimane di vacanza (montagna e mare) in cui l'accesso ad internet era praticamente annullato.
Quello negativo e' che dalla fine di luglio il tendine di Achille sinistro mi ha dato dei bei fastidi e ancora si fa sentire. Ho provato a correre poco, non correre, non fare le ripetute, cambiare scarpe, non andare in pista, ecc ecc...
Morale della favola: la situazione e' migliorata anche se non si e' ancora del tutto stabilizzata. Nondimeno ho ricominciato a correre dalla scorsa settimana con uscite medie (8-12 km) ad andature lente-medie (5'40" - 5'25"). Ho interrotto le ripetute in piste perche' mi sono abbastanza convinto che sono state la causa del problema. 
Per quanto strano sono altresi' convinto che anche le scarpe nuove (ormai non piu' tali!) abbiano contribuito. Ora pero' mi ci trovo meglio e sembrano rispondere bene al comportamento dei miei piedi...

Quindi abbastanza bene (soprattutto ora che ho ricominciato a correre!) se non fosse per il - praticamente - mese di interruzione della tabella per la maratona di Venezia...!!!! Ora mi ritrovo a due mesi esatti e ancora non ho fatto lunghi decenti. Giusto il lavoro su distanze corte ad andature piu' elevate e' andato bene... Da questo punto di vista il culmine e' stata la Staffetta de Muja corsa il 2 agosto che consisteva nel correre 800m (circuito cittadino con anche una salita e molte curve strette e a gomito) a turno in squadra da 3 persone il tutto per un'ora. La formula si e' rivelata divertente e coinvolgente: la zona cambi era popolata di runners in attesa del cambio e c'era anche qualche breve momento per scambiare qualche parola...
Dal punto di vista cronometrico il risultato e' stato il seguente: 
7 giri corsi nei tempi riportati:
00:02:39
00:02:48
00:02:51
00:02:54
00:02:55
00:02:59
00:03:02

Media al giro: 2'53" (cioe' 3'36"/km).

Soddisfatto quindi, peccato per il prosieguo del mese di agosto ed il tendine...

Ora non so bene cosa fare, se tentare lo stesso di imbastire una preparazione per Venezia in 2 mesi (ricordo che il mio target e' scendere sotto le 4 ore) o se rimnadare magari per Milano a fine novembre, avendo quindi un mese in piu'... Certo, sarebbe bello pensare a Firenze cosi' da incontrare anche tanti blogtrotters ma la logistica potrebbe essere un problema....
Vedremo... Accetto consigli!!! ;-)

venerdì 8 agosto 2008

Meme olimpico di Zanger

Grazie Giampy per la sfida che ci proponi... il meme olimpico e' certamente stuzzicante!


Premessa: il fatto che ricordi gia' le olimpiadi di Montreal del 1976 vorra' mica dire che sono "maturo"????? ;-)


Montreal 1976: e' la prima trasmissione a colori passata per intero in Italia (dopo mesi di prove tecniche di trasmissione). Da cinquenne qual'ero non mi sconfinferava che qualcuno dicesse 'Mont-rial' (all'inglese) e qualcun altro 'Monreal' (alla francese)... mah... Di ricordi sportivi non ne ho a parte che alcuni stati africani boicottano questa edizione


Mosca 1980: non ci sono gli americani!!! Ricordo Mennea e la Simeoni. Ricordo che (mi pare) un russo vince o i 100 o i 200... Ricordo la mascotte: l'orsacchiotto. Ricordo la cerimonia d'apertura con il pubblico che dagli spalti formava figure con dei cartoncini colorati. Da novenne qual'ero non capivo bene perche' invece che Mosca fosse scritto Mockba...


Los Angeles 1984: non ci sono i russi ma c'e' il dio dell'atletica in pista.... Carl Lewis!!! Ripete le gesta di Jesse Owens. Ricordo che stimarono che i 100 lanciati nella 4x100 li corse in 8.90... Ricordo i fiorettisti azzurri (facevo scherma) Numa e Cerioni (oro-oro argento-oro). Ricordo l'uomo volante nella cerimonia d'apertura. ricordo gli italini del pentathlon. Ricordo Edwin Moses e i suoi 13 passi da ostacolo a ostacolo. Da tredicenne qual'ero non capivo perche' fosse gia' la seconda volta che facevano le olimpiadi a Los Angeles...


Seul 1988: Ricordo Bordin e gli Abbagnale. Ricordo ancora Lewis e il culturista Ben Johnson (ancora fumano le sue impronte nella finale dei 100). Ricordo meno dell'edizione precedente, chissa' perche'... Ricordo Flo-Jo e il suo 10.49 sui 100 e le sue tutine aerodinamiche.


Barcellona 1992: Ricordo il tentativo di Johnson e ricordo (chissa' perche'?!?!) le gare di tuffi. Ricordo il settebello italiano. Non ricordo bene cosa, ma ricordo ancora gli schermidori e le loro vittorie.


Atlanta 1996: Ricordo che dicevano che la Coca-Cola aveva fatto in modo di avere le olimpiadi li' e non ad Atene dopo 100 dalle prime moderne. Pochi ricordi per il resto. Ma perche' ancora olimpiadi negli USA?


Sidney 2000: pochi ricordi (sara' anche il fuso?). Paola Pezzo? Ricordi i cappelli dei giudici di gara australiani tipo Mr Crocodile Dundee.


Atene 2004: Baldini e ancora Baldini. E poi scherma (anche se, da sciabolatore della vecchia scuola, trovo la sciabola 'elettrica' troppo caotica e ripetitiva... Montano non e' Marco Marin...). E il getto del peso femminile gareggiato la' dove dove gareggiavano 2000 anni fa (pero' poi venne fuori il doping!).


Ricordi sparsi: Abbagnale e Antonio Rossi; Galeazzi; Graf-Sabatini; Velasco che non vince; il Dream Team; Di Buo'; Vincenzo Maenza e la sua lotta greco-romana; Greg Luganis, i suoi ori e la sua capocciata; e cosi' via...


Grazie Giampy per farmi tornare in mente questi ricordi...


venerdì 25 luglio 2008

Tendine d'Achille

E cosi' eccomi qua... anch'io alle prese con uno dei crucci tipici dei runner: l'infiammazione al tendine d'Achille.
E' da qualche giorno che sentivo un fastidio ma riscaldandomi e correndoci sopra non sentivo nulla. Qualche doloretto arrivava appena sveglio, con il tendine fermo da 8 ore, ma nel giro di 20 secondi passava...
Martedi' faccio una seduta di ripetute (tra l'altro andata benissimo - 1200 1000 800 600 400 200 con tempi decrescenti da 4'20" a 4') e, mercoledi' un po' e giovedi' molto, il tendine ha cominciatoa farmi male...
Interrompo subito le corse (a malincuore) e oggi gia' e' meglio di ieri... Spero solo di riuscire ad evitare l'infiammazione seria che ti costringe al riposo per un mese o roba del genere...

Quallo che mi chiedo e': non ho avuto nessun problema di tendini negli ultimi mesi (preparazione alla maratona e maratona incluse!)... tutto e' cominciato qualche settimana fa, in coincidenza con due fatti: l'inizio del programma FIRST con le ripetute (mai fatte prima) e l'acquisto di scarpe nuove (Nike Vomero 3)...
Quale dei due e' la causa?
Non mi pare di aver tirato cosi' tanto durante le ripetute da giustificare l'infiammazione... sarei piu' propenso alla scarpa, pero' mi chiedo se possa essere possibile...

lunedì 14 luglio 2008

9 km + WC + 6 km !!!!

Venerdi' scorso primo lungo del programma FIRST: 21 km a 5'46".
Facile, mi dico...
Premessa: la scorsa settimana devo aver mangiato qualcosa di un po' guasto e diciamo che il mio rapporto con la toilette si era, come dire, "intensificato"...!!!
Pero' venerdi' mi pareva di star bene...

E cosi' parto in pausa pranzo (sempre una bella trentina di gradi, giusto per gradire...). Il ritmo e' relativamente facile da seguire, dev'essere un lungo, non devo tirare...
tutto bene...
mmm... sento come un fastidio...
mmm... mi fanno male gli addominali o e' l'intestino...????
vado avanti... si' ma mi sto allontanando sempre di piu'  dal punto di partenza (dotato di comfort tra i quali delle scintillanti toilettes...)...
azz... non sono gli addominali... ommioddio!!!!
comincio a sudare freddo.... e mo'???? sono a 9 km dal punto di partenza!!!!
che faccio?!?!?! ormai la situazione e' tanto certa (Montezuma) quanto critica!!!!
aaaaarrrrrggggghhhhhh!!!!

A questo punto, quando ormai mi vedevo infrattato nel bosco (tra l'altro sono ormai in un paese, ci sono un sacco di case!!!), il lampo di genio!!!! qui attaccato c'e' il campo di tennis dove vado spesso a giocare, dotato di spogliatoi e di quella grande invenzione che sono le tazze sanitarie!!!!
SALVOOOOOOOO!!!!! ...ma per pochissimo!!!!

Rinfrancato, ma non del tutto a posto, me ne ritorno sui mie passi, sempre al ritmo giusto, ma decido di accorciare che ho sfidato la sorte fin troppo per oggi...

Morale: 15 km invece che 21, ma una perdita di peso decisamente superiore a quella dei soli liquidi!!!!

Oggi 1.6 km di riscaldamento, 4x800 a 4'21" e 10' di cool-down... sperim ben! ;-)

mercoledì 9 luglio 2008

CorriTrieste 2008

Eccomi qui dopo un po' di silenzio (weekend al mare, lavoro, ecc ecc) per raccontarvi della CorriTrieste 2008.

La gara prevedeva 5 giri di un circuito cittadino pianeggiante da 1 km che praticamente si snodava nel cuore della citta' (per chi conosce si faceva Piazza Unita', teatro, Piazza della Borsa, Corso Italia, via del teatro romano, e di nuovo in piazza Unita'). 
I partecipanti sono stati divisi in 3 gruppi: tutte le donne e gli uomini over 55 nel primo, uomini fino a 55 nel secondo, top runners e <18'>
Di conseguenza le partenze sono state alle 20.15, 21 e 21.45.
Il numero totale di partecipanti e' arrivato a quota 250, pero' il frazionamento in 3 ha reso, secondo me, un po' "scarni" i gruppi di corridori.
Nonstante l'ora ancora un po' di caldo e umidita' davano fastidio ai runners.

Venendo alla mia gara sono abbastanza soddisfatto. Come da precedente post mi ero ripromesso di partire tapascionescamente a 4'30"/km per poi vedere se allungare o meno...
Il primo giro e' stato quasi impossibile farlo a questa andatura... tutti andavano troppo forte!!! e cosi' il mio ritmo e' stato superiore sia nel primo che nel secondo giro, per poi assestarsi nel terzo e quarto e ritornare piu' veloce nel quinto ed ultimo.
Ecco i parziali miei:
4'07" - 4'20" - 4'32" - 4'31" - 4'22"   per un finale medio di 4'22".

Chiaramente sono contento, anche se il cronometraggio ufficiale non rispecchia appieno queste mie rilevazioni. Il punto di partenza, infatti era stato posizionato almeno 50 metri prima di dove poi erano installati gli aggeggi dei cronometristi nonche' dove poi era posizionato l'arrivo. Ho come l'impressione che il tempo sia partito prima dell'effettivo passaggio sulla linea di partenza. Sul sito tds, pero', non c'e' traccia di real time... boh... poco male...
Inoltre io ho rilevato 5.11 km invece che 5... mah...

Altre note: banco di ristoro a fine gara con acqua e integratori salini e vasetti di yogurt.
Pacco gara con una bottiglietta d'acqua e una di integratore piu' una maglietta che pero' mi ha deluso non poco: era chiaramente una maglietta vecchia senza neanche scritto CorriTrieste ma solo Promorun che e' la societa' che organizza l'evento. Visti gli sponsor importanti tra cui Nike (!), Sportler e Coop mi sarei aspettato qualcosa di piu'... 

In definitiva, comunque, la cornice di gara valeva ben la partecipazione alla stessa ed il mio risultato cronometrico e' in linea con quello che pensavo prima e con cui ho impostato la tabella FIRST per la maratona di Venezia (tabella che ho iniziato questo lunedi' con le ripetute 3x1600 a 4'30" che sono riuscito a fare).

Resta vero che queste gare corte, pur utili per incrementare velocita' e quant'altro, proprio non sono nelle mie corde... Si corre sempre "in debito" e, sempre a mio parere, non si gode appieno della corsa stessa ne' di cio' che sta intorno. Non c'e' neanche l'ossigeno per far funzionare il cervello a dovere... ;-)

martedì 1 luglio 2008

Venerdi' 4 luglio - CorriTrieste

Venerdi' prossimo partecipero' alla CorriTrieste: 5 km in serale (dalle 20.15 in poi). Percorso piano nel centro citta', circuito di 1 km da ripetere 5 volte.
http://www.promorun.it/index.html
La mia idea e' di utilizzare questa garetta per un test sui 5000 metri in modo da avere un'indicazione precisa su tale distanza e poter "creare" una tabella FIRST con dei dati il piu' possibile rispondenti al vero...
Vedremo un po' (anche se questi "sprint" non li amo molto...). Non dico quanto spererei di fare per scaramanzia, pero' a posteriori lo faro' cosi' potrete o complimentarvi o "deridermi"... ;-)

Ecco qualche notizia gustosa a riguardo della corsa (che lo scorso anno fu vinta nientemeno che da Baldini!)

Leone, Bourifa e Pertile confermano la partecipazione

Si incominciano a vedere i primi nomi importanti per la Corri Trieste. Non poteva mancare il vincitore della maratona di New York Giacomo Leone che sarà affiancato da Migidio Bourifa, vincitore della Maratona di Trieste nel 2005 che vanta un personale di 2h 09' ed infine la stella della serata sarà Ruggero Pertile, vincitore della maratona di Roma e Padova con un personale di 2h 10' 16".

Contattati i migliori maratoneti del mondo

Il presidente della Promorun, che da quest'anno collabora con la Nike, sta cercando di portare al via della Corri Trieste due campioni di assoluto valore mondiale che sono Martin Lel, vincitore delle ultime due maratone di New York e recente vincitore della maratona di Londra con il tempo record di 2h 5' 45", e Robert Cheruiot, vincitore di ben tre edizioni della maratona di Boston e vincitore della maratona di Chicago. "Sono pronto a scommettere che tra questi due ci sarà il probabile vincitore della maratona alle prossime Olimpiadi di Pechino".

martedì 24 giugno 2008

Scarpe nuove!



Finalmente ho comperato un nuovo paio di scarpe dato che le attuali (Nike Pegasus 2007) ormai stanno raggiungendo quota 650 km...
Ero intenzionato a continuare con le Pegasus (tra l'altro in negozio avevano gia' il modello 2008 quasi in anteprima - almeno a Trieste) e me le sono provate... Stavo per prenderle quando, giusto per scrupolo, chiedo al negoziante se aveva qualcosa di simile da farmi provare per avere un minimo di termine di paragone... Cosi' mi presenta le Nike Vomero 3: stessa categoria (A3), prezzo leggermente piu' alto. Le provo e BUM! tutta un'altra vita! Sembravano pantofole in confronto alle altre!!! Non ho potuto non prenderle!
Le ho gia' provate venerdi' scorso (8 km a 5'16"/km) e non mi hanno dato alcun problema, quando invece le Pegasus le dovevo usare per qualche settimana prima di ammorbidirle e renderle adatte al mio piede. Qui niente, come fossero scarpe gia' usate!!!! Spettacolo!

Oggi tento una corsetta in pausa pranzo (altri momenti liberi non ho) e speriamoche il caldo non sia troppo esagerato...

giovedì 19 giugno 2008

Settimana buona, stavolta!

Dopo la fetenzia della scorsa settimana (febbre, principio di influenza, ecc ecc) finalmente questa settimana parte bene. Smaltiti i malanni lunedi' ho corso 10.5 km a 5'20"/km e stavo pure bene.
Ieri, mercoledi', ho voluto provare la prima sessione di ripetute in pista del programma che seguiro' per la maratona di Venezia, giusto per farmi un'idea di cosa vado incontro. Il programma sara' il FIRST e la prima sessione prevedeva 20' riscaldamento + 3x1600m a 4'30" con 1' recupero + 10' di cool-down.
Ebbene, ho seguito il programma per 2/3 nel senso che la terza ripetuta l'ho corsa molto lentamente perche' non volevo forzare il ginocchio e comunque questa sessione era solo per "assaggiare" il programma. Comunque 1600 a 4'30" per 3 volte al momento per me e' impegnativo... Conto di riprovarci le prossime settimane in modo da sperare di essere pronto al 7 luglio (inizio del programma in 16 settimane).

venerdì 13 giugno 2008

Settimana fetente

Solo un allenamento (martedi' - 9 km a 5'13" medi) questa settimana... che schifo!!!
Sono vittima di una specie di influenza (ma in giugno mi deve venire?!?!?) e la cosa mi debilita non poco... Oggi viaggio sui 38º di febbre e ho un groppo alla gola che mi fa deglutire con dolore.
Vabbe', me ne faccio una ragione e mi ripropongo di ricominciare bene da lunedi' (se nel frattempo mi saro' rimesso)...
E intanto fuori piove...

martedì 10 giugno 2008

Ecco il resoconto dell'articolo su Nature del 2004 relativo alla corsa di resistenza. In sostanza l'uomo si e' evoluto anche tenendo in considerazione la necessita' di correre per lunghe distanze!!! Maratoneti preistorici!!!! ;-)


La corsa di resistenza e l’evoluzione dell’Homo 

 

Sebbene l’andatura bipede includa sia li camminare che il correre, in generale si considera che la corsa non abbia rivestito un ruolo importante nell’evoluzione umana in quanto gli uomini, come le scimmie, sono sprinter scarsi in confronto alla maggior parte dei quadrupedi. 

In questo lavoro gli autori dimostrano, al contrario, quanto bene gli uomini si comportino nella corsa di resistenza, e analizzano le basi fisiologiche ed anatomiche delle capacità dell’uomo e di altri mammiferi nella corsa di 

resistenza. 

 

La maggior parte delle ricerche sull’evoluzione della locomozione umana si è concentrata sul camminare. Evidenze fossili mostrano che gli australopitechi camminavano abitualmente almeno 4.4 milioni di anni fa. Molti ricercatori hanno interpretato l’evoluzione dell’attuale forma del corpo umano, comparsa per prima nell’Homo Erectus, come una conseguenza di migliorate capacità di cammino in spazi aperti a scapito di una riduzione delle capacità di 

locomozione sugli alberi. Solo pochi si sono interessati anche alla corsa in quanto l’uomo è di fatto un corridore mediocre sotto diversi punti di vista. Gli sprinter d’elite sono in grado di mantenere velocità di soli 10.2 m/s per meno di 15 sec, mentre alcuni corridori “specialisti” nel regno dei mammiferi possono mantenere andature di galoppo (15-20 m/s) per diversi minuti. Inoltre la corsa è più sfavorevole per gli uomini rispetto alla gran parte dei mammiferi 

richiedendo circa il doppio dell’energia metabolica per distanza percorsa di un mammifero di pari peso. 

Nondimeno, gli uomini sono buoni corridori di resistenza (molti km per molto tempo), caratteristica unica tra i primati e non comune anche tra i mammiferi quadrupedi che non siano carnivori sociali (cani, iene) e migratori ungulati 

(cavalli, gnu). 

 

Quanto bene gli uomini corrono le lunghe distanze? 

Durante il cammino gli uomini sfruttano un movimento a pendolo invertito dove il centro di massa oscilla in modo da scambiare energia cinetica e potenziale in controfase ad ogni passo (Fig. 1a, b). Il costo metabolico del movimento (COT) è rappresentato da una curva ad U dove la velocità ottimale, 1.3 m/s, è relazionata alla lunghezza della gamba. La maggior parte degli uomini cambiano il passo in corsa a circa 2.3-2.5 m/s, che corrisponde all’intersezione delle curve COT per il cammino e la corsa (Fig. 2b). A queste velocità la corsa diventa meno dispendiosa del cammino sfruttando un meccanismo massa-molla che scambia energia cinetica e potenziale in maniera molto diversa (Fig. 1b). I legamenti ed i tendini, ricchi di collagene, immagazzinano energia elastica durante la prima parte (frenante) della fase di supporto e la rilasciano tramite “rinculo” durante la successiva fase propulsiva. Per sfruttano meglio questo meccanismo le gambe si flettono maggiormente nella corsa che nel cammino. 

 

 

 

 

Le velocità di corsa di resistenza umana variano da circa 2.3 a quasi 6.5 m/s, negli atleti d’elite. Le velocità media di podisti amatoriali variano da 3.2 a 4.2 m/s. Nessun altro primate rispetto all’uomo è in grado di correre corse di 

resistenza. 

 

Le velocità di corsa di resistenza umana sono sorprendentemente comparabili a quelle di mammiferi specializzati nella corsa come cani e cavalli. Rispetto ai quadrupedi, la corsa umana e il trotto quadrupede sono le 

andature biomeccanicamente più simili. Quadrupedi al galoppo tipo cani o cavalli, di solito, riescono a sopravanzare gli uomini in termini di massime velocità sostenibili (un quadrupede di 65 kg può galoppare a 7.7 m/s per 10- 15 minuti, un cavallo può fare fino a 10 km a 8.9 m/s). Nondimeno, uomini ben allenati possono sopravanzare quadrupedi di pari peso su lunghe distanze, che costringono l’animale a scendere a velocità di galoppo ottimali (canter – galoppo leggero). Anche la distanza percorribile da un uomo è sorprendentemente grande. Corse di 10 km o finanche le maratone sono quasi impossibili per gli altri primati, mentre sono comparabili alle distanze osservate per mammiferi specializzati in ambienti aperti. 

 

La categoria che vede gli uomini svantaggiati rispetto a molti quadrupedi è il costo energetico della corsa (COT), ed in particolare se riferito al peso corporeo. Nondimeno vi è un’interessante caratteristica della corsa di resistenza umana, e cioè il range di velocità “economiche” (dal punto di vista energetico) accessibili all’uomo. Mentre per un cavallo le curve COT sono a forma di U con stretti intervalli di velocità preferite sia per il trotto che per il galoppo (Fig. 2b), per un uomo la corrispondente curva COT è piatta. Come conseguenza, gli uomini sono capaci di regolare la loro velocità in maniera continua senza cambi di andatura o penalizzazioni metaboliche su un ampio range. 

 

Le basi strutturali e le evidenze fossili della corsa di resistenza 

Cosa rende la corsa di resistenza possibile? Quattro sono le richieste: costo energetico, forza, stabilizzazione e 

termoregolazione. 

 

Costo energetico 

Quali sono le caratteristiche specificatamente rilevanti per il costo energetico della corsa? Come visto, il meccanismo molla-massa tipico della corsa differisce dal meccanismo a pendolo tipico del cammino. A differenza della scimmie, l’uomo è dotato di gambe con molti tendini simili a molle connessi a muscoli corti che possono generare forza in modo economico. Queste molle permettono un risparmio fino al 50% del costo metabolico della corsa, e la più importante è il tendine di Achille. Altri tendini allungati presenti nelle gambe sono il tratto ileotibiale e il (muscolo) peroneo lungo. Un altro set di molle importanti per la corsa umana è l’arco longitudinale del piede. Durante la corsa, tali strutture dell’arco funzionano come molle in grado di restituire circa il 17% dell’energia generata durante ogni fase di rullata. Un altro fattore da considerare è la lunghezza della falcata. Gli uomini, infatti, aumentano la velocità durante la corsa di resistenza principalmente aumentando la falcata piuttosto che la frequenza degli appoggi. Falcate oltre i 2 m, o addirittura 3.5 m in corridori di elite, sono possibili e risultano quasi un metro più lunghe di quelle previste per quadrupedi di peso comparabile (65 kg) o di quelle misurate per scimpanzè alla stessa velocità. Tali lunghezze (assolute oltre che relative) sono possibili in virtù di molle lunghe (vedi sopra) e gambe relativamente lunghe. Quest’ultime comparvero per la prima volta negli ominidi di 1.8 millioni di anni fa (Homo erectus). 

Tuttavia, la presenza di lunghe gambe oscillanti aumenta il costo energetico in corsa (ma molto meno in cammino) proporzionalmente al momento di inerzia dell’arto. Di conseguenza avere gambe compatte e piedi relativamente corti (caso dell’uomo attuale, a differenza dell’australopiteco) risulta favorevole.  

 

Forza 

Le forze di reazione di picco alla battuta del tacco sono circa doppie in corsa rispetto al cammino e possono raggiungere le 3-4 volte ad andature sostenute di corsa di resistenza. Di conseguenza è necessario dissipare le forze 

d’impatto all’interno delle ossa e delle articolazioni. Una strategia per diminuire lo stress a livello delle articolazioni è quella di espandere le superfici dell’articolazione stessa, distribuendo le forze su aree maggiori. L’uomo attuale ha superfici articolari estese, relativamente al peso corporeo, nella maggior parte delle articolazioni della parte bassa del corpo (testa del femore, ginocchio, giunto sacro-iliaco…). Questa caratteristica, non presente nella parte alta del corpo, influisce in maniera determinante alla dissipazione dei carichi d’impatto durante la corsa. 

 

Stabilizzazione 

Durante la corsa il tronco ed il collo umani sono più inclinati in avanti rispetto al caso del cammino. L’uomo attuale ha una serie di caratteristiche volte alla stabilizzazione del tronco quali aree estese sull’osso sacro e sulla parte posteriore dell’osso iliaco, e un muscolo gluteo massimo molto esteso. Quest’ultimo è fortemente utilizzato e richiesto durante la corsa a tutte le velocità mentre non lo è per il cammino su superfici piane. La sua dimensione è una delle caratteristiche umane più distintive rispetto ad altri primati. Camminando, una gamba è sempre a contatto con il terreno permettendo ai muscoli della postura di contrastare la rotazione del tronco (rispetto all’asse verticale) indotta dall’accelerazione in avanti della gamba. Al contrario, durante la fase aerea della corsa, la torsione indotta dalla gamba (ancora più grande che nel caso del cammino) non può essere contrastata da forze legate al terreno. Entrano quindi in gioco la contro-rotazione del torace e delle braccia (ma non della testa). Gli uomini, infatti, sono dotati di una capacità di rotazione del tronco rispetto ai fianchi maggiore rispetto alle scimmie. Inoltre, le spalle larghe, tipiche dell’Homo erectus, possono contro-bilanciare i momenti indotti dalle braccia oscillanti. Relativamente alla stabilizzazione della testa, spinta in avanti ad ogni impatto col terreno, si può notare come gli uomini abbiano delle dimensioni facciali ridotte rispetto all’Australopiteco che aiutano la riduzione dell’accelerazione inerziale. 

 

Termoregolazione e respiro 

Gli uomini possiedono molte caratteristiche relative alla dissipazione di calore: moltiplicazione di ghiandole sudorifere, pelo corporeo ridotto, corpo sottile e longilineo, elaborata circolazione venosa del cranio. Anche la tendenza alla respirazione con la bocca, non comune nelle scimmie, aiuta a migliorare la ventilazione rispetto alla sola respirazione nasale (in cui l’aria incontra troppa resistenza a causa delle ridotte dimensioni dell’apparato naso-faringeo). 

 

Conclusioni 

La corsa di resistenza su lunghe distanze non è stata, finora, considerata come importante durante l’evoluzione umana ma solo con un prodotto secondario della capacità di camminare. Tuttavia, il solo camminare non spiega la presenza di numerose caratteristiche essenziali per la corsa (Tabella 1). 

 

 

 

In particolare si possono ricordare: 

- sistema di “molle” nella gamba e nel piede (immagazzinare e rilasciare energia) 

- gluteo massimo e muscoli spinali ipertrofici per la stabilizzazione del tronco 

- vita stretta e spalle larghe (stabilizzazione necessaria solo nella corsa) 

- sistemi di termoregolazione 

- ridotte dimensioni delle braccia 

 

Ma perché correre quando il cammino era già facile, sicuro e più economico? 

Una possibilità è che la corsa aiutò gli ominidi a procurarsi cibi ricchi di proteine quali carne, midollo e cervello (comportamento simile a quello delle iene e di altri animali che si nutrono di carcasse). In particolare può aver aiutato a competere con altri cacciatori di carcasse (inclusi altri ominidi). 

La corsa, infine, può avere facilitato i cacciatori ad avvicinarsi alle prede o addirittura a far correre fino allo sfinimento alcuni mammiferi in ambienti caldi.